mercoledì 22 febbraio 2012

Verso Rifiuti Zero.Succede sempre a Capannori.

Il riuso dei materiali? Si impara da piccoli


Le due insegnanti Rosana Russo e Lisa Giovannoni
Perché gettare via bottiglie, tappi, imballaggi, giornali e anime dei rotoli di carta igienica quando, con un po’ di fantasia e in poco tempo, possono essere trasformati in oggetti per la scenografia di un teatro? Parte da Capannori un laboratorio sperimentale di riciclo creativo che, coinvolgendo 323 bambini da tre a cinque anni delle scuole materne di Carraia, Camigliano, Castelvecchio di Compito, Capannori e Lappato, ha lo scopo di insegnare ai più piccoli e alle loro famiglie l’importanza del riuso, in linea con l’obiettivo “Rifiuti Zero”, cui l’amministrazione ha aderito per prima in Italia.

Durante le lezioni del progetto, che ha preso il via all’inizio di febbraio, dal titolo “Ridurre, riutilizzare, riciclare attraverso la fiaba: ‘Fiorelì e Mister Smog’”, inserito nella “Vetrina scolastica” del Comune di Capannori e promosso dall’associazione “l’impronta onlus” in collaborazione con gli istituti comprensivi, gli insegnanti Rosana Russo e Lisa Giovannoni illustrano ai bambini come creare, partendo da materiali destinati ad essere gettati, maschere, burattini, scenografie, costumi, strumenti musicali e altri oggetti in vista di uno spettacolo finale che si terrà tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. I piccoli, inoltre, imparano a recitare. Una particolare attenzione viene data alla musica che, grazie alla sua capacità aggregativa, è considerata uno strumento privilegiato per trasmettere i messaggi del progetto; nel corso delle lezioni i bambini inventano un rap che rispecchia quello che imparano.

“L’educazione svolge un ruolo fondamentale nel percorso verso i ‘Rifiuti Zero’ – afferma l’assessore alle politiche educative, Leana Quilici -. Le nuove generazioni devono essere più che mai protagoniste di questa rivoluzione culturale, diventando al tempo stesso allievi e maestri, portando nella comunità, grazie al loro entusiasmo, le buone pratiche di sostenibilità ambientale. Quello del riciclo e del riuso è uno dei quattro grandi temi che vengono affrontati nell’ambito della “Vetrina scolastica”, interessando tutte le scuole dalle materne al liceo, garantendo agli studenti opportunità di approfondimento su varie tematiche e arricchendo, così, la qualità degli insegnamenti”.
Il laboratorio vede anche il coinvolgimento di 70 genitori, che hanno aiutato i bambini a reperire i materiali e a preparare quelli più complessi. Finora sono stati utilizzati 1100 tappi, 1050 bottiglie, 1720 rotoli di carta igienica, 400 sacchetti di plastica, 180 grucce di ferro, 60 giornali e 12 scatole di cartone, oltre a polistirolo, fascette da elettricista, patate, arance e cipolle.

Nel corso del progetto vengono inoltre raccolte esperienze, pensieri, fotografie e disegni dei bambini, che saranno riuniti in un libro finale che sarà tradotto in francese nell’ambito del progetto transfrontaliero “Active” di cui l’amministrazione comunale è capofil

lunedì 20 febbraio 2012

Hanno distrutto la sinistra ma non si accontentano.

Veltroni cancella l’articolo 18. Ma quand’è che parte per l’Africa?

Ora che Berlusconi è uscito da una scena pubblica egemonizzata come nessuno prima e più di lui era riuscito a fare, ci si potrebbe finalmente chiedere quando seguiranno l’esempio le sue controparti collocate ai piani alti del Pd. Personaggi meno vistosi e meno rumorosi, non meno letali. Per certi versi, anzi, persino più venefici: il satrapo ha messo in ginocchio il Paese ma alla destra ha regalato un ventennio di trionfi; i geniacci del botteghino, oltre a danneggiare di brutta la nazione, hanno affossato anche la fazione.
A guastare un’altrimenti perfetta simmetria c’è il fatto che, mentre l’immagine del reprobo occupava per intero il campo a destra, sul versante opposto tiene banco una foto di gruppo, con gli immortalati che competono furiosamente per la palma del più disastrato e disastroso. Vinca il peggiore, ma mica è facile capire di chi si tratti con campioni come Fassino Piero, quello che vorrebbe una sinistra ispirata all’illuminata azione riformatrice di Sergio Marchionne, e Massimo D’Alema, quello che passerà alla storia per aver passato decenni a inventare motivazioni sempre diverse per arrivare puntualmente alla medesima conclusione, «compagni, tocca allearsi con la destra».
Nonostante la vigoria dei concorrenti, però, il leader che più di ogni altro merita di regalare le proprie fattezze alla catastrofica politica del Pds-Ds-Pd è quello che a tutt’oggi più energicamente si dedica al compito di trasformare una vittoria che tre mesi fa era certissima in ennesima disfatta. Il più cattivo tra i buonisti di questo mondo. Il più dotato tra gli acrobati esperti nel cadere in piedi nelle più rocambolesche circostanze. Insomma, Walterino.
Invece di veleggiare verso l’Africa per constatare lo stato di salute dell’Altissimo, Walter si sta attualmente dando da fare per schierare il principale partito di centrosinistra contro quell’articoletto che ancora frena la liberalizzazione dei licenziamenti. L’ennesima frattura con la base sociale di riferimento del suo partito serve, parola sua, a «non regalare Monti alla destra». Nemmeno si trattasse di un barile di succulenta Nutella che lo puoi donare indistintamente a questo o quello.
L’idea che Monti e Passera non possano essere “regalati” alla destra perché “sono” una destra, pur se molto diversa da quella di Berlusconi, sembra non sfiorarlo, e il peggio è che probabilmente non lo sfiora davvero. È pur sempre il leader che alle ultime elezioni aveva schierato come capolista in Veneto Massimo Calearo, falco di Confindustria che come suoneria del telefonino, dicono, s’era scaricato l’inno di Forza Italia e vatti a stupire se il forzista travestito se l’è poi squagliata al primo svincolo, o che aveva piazzato in testa alla lista romana la figlia di un vecchio e purtroppo scomparso amico, senza che le si conoscesse dote politica di sorta se non l’età e una certa accattivante avvenenza .
Se Veltroni incarna più dei soci di partito l’anima berlusconiana del centrosinistra è perché nessuno come lui intende la politica come pura apparenza, depauperata d’anima e sostanza, di cuore e di cervello. E nessuno più di lui ha saputo far proprio il principio base della scuola politica di Arcore, in base al quale non c’è batosta, sconfitta o fallimento che la padronanza sapiente dei media non possa rovesciare nel suo contrario.
Come un Mida al contrario, l’uomo riesce a far appassire qualsiasi pianta sfiori, che si tratti dell’Unità, chiusa subito dopo la sua munifica direzione, del governo del Paese, piovuto in mano alla destra dopo la sua permanenza a palazzo Chigi, del comune di Roma, conquistato dagli ex fascisti al termine della sua non indimenticabile gestione, del Partito, uscito mantellato dalla sua segreteria sia in veste di Ds che di Pd. Solo che poi, con tocco degno invece del Mida propriamente detto, ciascuno di questi disastri è stato mutato in contrattempo trascurabile quando non addirittura in successo sostanziale grazie alla complicità di un universo mediatico mai tanto servile come quando c’è di mezzo Walter l’inaffondabile.
Tre mesi fa sembrava che solo un miracolo potesse sottrarre al centrosinistra la vittoria nelle prossime elezioni politiche. Quel miracolo si è già per metà realizzato grazie al governo tecnico imposto in buona misura dai maneggi di Walterino. Resta da sbrigare l’altra metà del lavoretto e il Buono ci sta lavorando alacremente. Se qualcuno nel Pd non riuscirà a mandarlo in Africa o a quanto meno a casa, c’è il rischio che ce la faccia anche stavolta.
Ma la posta in gioco, nello scontro durissimo in atto nel Pd, è forse ancora più importante: si tratta né più né meno che di sconfiggere la principale sacca di resistenza del berlusconismo in Italia. Questo e non altro, a conti fatti, è il veltronismo.
di Andrea Colombo da Gli Altri Settimanale

sabato 18 febbraio 2012

Una Nazione di pezzenti.....

Uno su quattro non ce la fa. Il 24.5% delle famiglie italiane è a rischio povertà. Non riesce a pagare l'affitto, il mutuo, non usa il riscaldamento, non apre neppure le bollette del gas e della luce. Mangia ancora, ma sempre più spesso fa la fila alla Caritas. Qualcuno si azzarda a chiedere l'elemosina, ma lo fa quasi chiedendo scusa. Abbassa gli occhi come un cane bastonato. La disoccupazione colpisce soprattutto i ragazzi che lasciano il Paese appena possono. Nel Sud l'emigrazione è diventata l'unica possibilità, come nel dopoguerra.
Ci stiamo abituando a questa realtà come se non ci riguardasse. Una malattia che colpisce sempre gli altri, di cui parlare sottovoce con compatimento "E' fallito, eppure stava così bene", oppure con una punta di critica "Se volesse troverebbe un lavoro" o con sicumera "A noi non può succedere". 
tiamo diventando una Nazione di pezzenti e, paradossalmente, la cosa non ci riguarda. Almeno fino a quando non tocca a noi. Un quarto degli italiani è un numero colossale, pari a quindici milioni di persone, ed è in aumento. A quanti potremo arrivare? Un tempo avevamo panem et circences, ora solo i circences con il calcio. Non possiamo trasformare l'Italia in una società a due livelli, chi mangia e chi no. Dovremmo mangiare tutti un po' meno e stringere la cinghia. L'unica misura mai nominata dal governo Monti è stata la patrimoniale, una bestemmia per un banchiere, colpisce i ricchi che "sono tristi se noi piangiam", come cantava Jannacci. Invece andrebbe proposta per la creazione di un fondo destinato al reddito di cittadinanza uguale per tutti i disoccupati per soddisfare i bisogni primari, dalla casa alla spesa. Insieme al reddito per cittadinanza andrebbero creati dei veri centri di collocamento che propongano attività che se rifiutate farebbero decadere l'erogazione del reddito. Nessuno può essere lasciato indietro
da beppegrillo.it

domenica 12 febbraio 2012

Le facce di bronzo boschesi......

                   L’altra faccia della medaglia



E’ di qualche giorno la notizia del rimpasto nella giunta comunale di Boscoreale. Il sindaco Langella ancora una volta cerca di mantenersi a galla pagando un'altra rata degli" impegni" presi in campagna elettorale. A poco più di un anno dalle prossime elezioni la giostra imbarca un altro “tecnico capace”. Si dimette l’assessore Vaiano gli subentra un “professore bocconiano” almeno a giudicare dalle deleghe ricevute: tempo libero, gestione emergenze, sicurezza, gestione e manutenzione patrimonio, bilancio, programmazione economica, politica delle entrate, investimenti e mutui, controllo della spesa, bilancio partecipato, risorse europee e tributi. 

Milone Francesco Carmine è il nuovo assessore della giunta Langella, tecnico stimato negli ambienti accademici, profondo (nel vero senso della parola) conoscitore del substrato “politico-economico”, vanta importanti amicizie negli ambienti che contano, simpatie verso cartelli di potere.

Mancava a Boscoreale questo “tecnico capace” e ligio al dovere, imprenditore (o prenditore?) di grande successo come mostra la storia delle sue aziende (2 società di capitali 2 fallimenti), sempre in regola con le tasse (ci mancherebbe, uno che deve amministrare le entrate pubbliche quantomeno deve essere esempio di condotta ineccepibile, o no?), un buon padre di famiglia capace di gestire la programmazione, il controllo, le poste di bilancio e soprattutto governare le urgenze in nome delle quali tutto è possibile. Qualche malalingua già parla di conflitto d’interessi tra le sue deleghe e le sue imprese, ma siamo sicuri che tutto verrà fatto alla luce del sole? “come d’abitudine” direbbe il Langella sindaco.

A parte la retorica, qualche domanda, ce la poniamo, magari il sindaco può chiarire al paese PERCHE':

quali interessi rappresenta Francesco Milone? Quali competenze ha questo illustre concittadino imbottito di deleghe tanto importanti quanto delicate? (una delicata indagine della magistratura di qualche anno fa , parlava di lui come un amico di clan di potere della zona; un simpatizzante del clan Alfieri….) L’amministrazione comunale si vanta di aver ricevuto la medaglia della legalità dopo l’onta degli scioglimenti dei consigli comunali per infiltrazioni camorristiche (dove lo stesso Langella era consigliere), e dunque perché Milone? 
La politica clientelare di quest’amministrazione è vergognosa, Langella rappresenta soltanto gruppi di potere, continua a pagare cambiali in bianco (con soldi pubblici) per conservare la sua maggioranza
. 


Altro che migliore amministrazione, qui c’è bisogno dell’intervento della magistratura.
                      

 QUESTA E' L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

Circolo di Boscoreale via S.T.E. Cirillo, 10

sabato 4 febbraio 2012

AddioVasto.

Il “movimento” dei sindaci all’attacco lista civica alle prossime amministrative

(di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli) UN ATTACCO al governo e il preannuncio che il movimento potrebbe correre alle prossime amministrative. Ecco i corollari del Forum dei sindaci di sabato. Il primo è una lettera a Mario Monti, firmata da Luigi de Magistris col collega di Bari Michele Emiliano, per segnalare che la nuova “social card” prevista dal governo è «iniqua e discriminatoria».
Luigi De Magistris

Ci sarebbero infatti ricariche differenziate, in base all’assunto che il costo della vita sia maggiore al nord. Il che, secondo i due sindaci, porta a un taglio del 27 per cento per città come Napoli e Bari. Intanto il sindaco ha chiesto anche al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri che venga girata al Comune l’area demaniale dove deve sorgere il Parco della Marinella, e dove oggi invece fiorisce una degradata baraccopoli. Nel frattempo il movimento lavora alla lista civica. Addio Vasto, ragiona il sindaco, il Pd è al governo col Pdl e persino Nichi Vendola gli ha scritto di aver sbagliato a non sostenerlo al voto a Napoli. Dunque ecco la lista del “movimento dei sindaci”. In primavera si vota in un centro di rilievo nazionale come Palermo e, in Campania, a Pozzuoli, San Giorgio a Cremano, Acerra. «Stiamo ragionando sulle forme migliori – dice de Magistris – ma non staremo certo alla finestra». E’ tranquillo, de Magistris, anche su Coppa America. Domani c’è la conferenza dei servizi, ma lui gioca in contropiede: «Ci sono problemi per la partita del Napoli?» Come dire che il Cesena può essere più ostico delle scogliere a via Caracciolo. Mentre le polemiche «sono opinioni legittime, ma a me intessano i fatti». E anche Antonio Onorato, che ieri sera ha ospitato il sindaco nella scuola velica di Mascalzone Latino per la presentazione del libro «Giù al sud» di Pino Aprile, fa il suo augurio: «Spero che Napoli abbia successo anche se il format della manifestazione non mi ha mai convinto». Un altro fronte si apre intanto in Comune sul bilancio: Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono uscite insoddisfatte da un incontro con il sindaco e con l’assessore Riccardo Realfonzo. Pur riconoscendo i tagli del governo e i limiti del patto di stabilità, i sindacati invocano «politiche che favoriscano la crescita, il lavoro e la stabilizzazione degli Lsu, l’equità sociale e fiscale e la tenuta delle società partecipate».